Francesco Pungitore
Francesco Pungitore

Seminari filosofici

Pungitore racconta l'esperimento "Naturium"

28.05.2014 - Da qualche mese, la città di Soverato è teatro di un interessante esperimento culturale: gli incontri di Naturium. I tre momenti di riflessione filosofica e antroposofica fino ad ora proposti hanno suscitato vivo interesse, oltre ad una straordinaria e costante presenza di pubblico. Francesco Pungitore, giornalista professionista e dottore in Filosofia, nonché saggista e scrittore, è stato sempre tra i relatori dei tre appuntamenti. Non ama definirsi "filosofo" ma il suo curriculum parla chiaro. Laureatosi a pieni voti con una tesi sul concetto di tragedia nel pensiero di Friederich Nietzsche, da venti anni a questa parte, pur scegliendo la professione di giornalista, non ha mai smesso di studiare, viaggiare e ricercare, soprattutto nei campi dell'Olismo, della Filosofia delle Religioni e dei nuovi movimenti spirituali New Age. A lui abbiamo affidato il racconto di questa originale esperienza soveratese.
Dottor Pungitore, com'è nata questa idea di Naturium?
"L'idea non è partita da me, ma da una geniale intuizione di un caro amico: l'imprenditore soveratese Giovanni Sgrò che ha avuto l'intelligenza di capire quanto sia importante e avvertito, al giorno d'oggi, il bisogno di incontro e di confronto tra le persone su temi, apparentemente, complessi ma poi, in verità, di comunissima e quotidiana comprensione".
In questi tre incontri lei ha lungamente parlato del bisogno di riportare la Filosofia tra la gente...
"Ho introdotto i tre incontri spiegando che esistono due tipi di Filosofia: quella che si è autoghettizzata nella sua dimensione puramente accademica e che vive barricata nelle aule universitarie e quella che non vuole perdere il suo contatto vitale con la realtà e, per così dire, ritorna alle sue origini greche. Quella che amo e di cui parlo è la Filosofia che non ha paura di calarsi nella quotidianità, abbandonando le questioni astratte di matrice puramente speculativa. Non si deve temere che la Filosofia degeneri, così facendo, a trivialità mondana. Anzi, proprio così facendo c'è ancora, a mio avviso, la possibilità di tenere in vita questa Filosofia imperitura, che ha a che fare con la saggezza e con l'esperienza, con la libertà interiore e con il sapere terapeutico e realizzativo degli antichi Presocratici".
A quale filone filosofico contemporaneo si ricollegano i suoi studi?
"Posso citare sicuramente Gerd B. Achenbach, padre della moderna consulenza filosofica. Un grande filosofo tedesco del nostro tempo che ha dimostrato come sia ancora possibile mettersi in gioco e rendersi utile filosoficamente alla vita, attraverso una riflessione concreta e pratica sull'esistenza reale dei singoli individui".
Ma qual è, a suo avviso, l'errore più grande di quella che definisce Filosofia accademica?
"Aver perso di vista il radicamento noetico e spirituale dell'uomo, affidandosi esclusivamente al pensiero concettuale, derivato da una visione puramente razionalistica, deterministica e materialistica delle cose. Certo, il pensiero logico-concettuale ha una sua evidente utilità pragmatica. Tuttavia, non illumina la realtà nella sua interezza, né ci rivela ciò che siamo. Se la Filosofia sale in cattedra e diventa rigorosa razionalità, allora si priva del contatto vitale con il mondo. Recita solo erudite astrazioni teoriche. In sintesi, credo che da Aristotele in poi ci si sia affidati solo ed esclusivamente alla ragione per tentare di "cavarcela" nel mondo e penetrare i segreti di ciò che è, dimenticando che, invece, in tutti noi c'è un potenziale ben più alto, c'è un "secondo pensare". C'è quella visione alta che, ad esempio, Pitagora, Eraclito e Platone, ma anche Telesio, Giordano Bruno e tanti altri, ben conoscevano e applicavano, e che deriva, potremmo dire, dal cosiddetto occhio dell'anima".
Negli incontri di Naturium il cuore centrale delle relazioni è sempre dedicato alla Antroposofia...
"Questa è la parte fondamentale di cui si occupa, in particolare, l'amico Fabio Apicella, grande esperto e studioso di Antroposofia. Ma ultimamente abbiamo avuto anche il piacere e l'onore di ospitare a Soverato il dottor Domenico Gironda, uno dei pionieri della medicina steineriana in Calabria. Devo dire che proprio questo aspetto degli incontri di Naturium rappresenta una chiave importante di richiamo culturale, tanto da mobilitare centinaia di persone, da tutta la Calabria, durante le nostre iniziative. Alla fine ci si incontra piacevolmente per parlare, discutere, ragionare insieme, fare arte addirittura, senza steccati e pregiudizi, ma con un costante invito a far diventare il monologo interiore di ogni singolo partecipante un dialogo aperto, capace di mettere il pensiero in movimento, vivificandolo. Così la Filosofia stessa ridiventa sapere terapeutico e arte della vita, esperienza e cammino per il conseguimento della propria libertà interiore".

 

Giuseppe Gangale (Catanzaro Post)

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