Naturium è un complesso e variegato progetto culturale nato a Soverato, in Calabria, sulla scorta di quella che, personalmente, amo definire una “geniale intuizione”. Questa intuizione ha, invero, una sua paternità, un copyright ben preciso che fa capo all'imprenditore Giovanni Sgrò. Un illuminato del nostro tempo, un mecenate che ha messo al servizio della cultura se stesso, le sue risorse economiche e, non ultimo, le sue preziosissime doti organizzative.
Qual è l'idea base di Naturium? Io direi, l'equilibrio. La riscoperta di quell'equilibrio interiore ed esteriore, alimentare e psicofisico, mentale e spirituale, sociale e naturale, che porta alla salute, all'armonia e al benessere. Per chi? Per gli uomini, per la società, per l'ambiente, per tutti! Nel progetto Naturium è fondamentale la riscoperta di quel legame indissolubile tra l'uomo e la natura che già lo spirito greco e magnogreco indicava come il “luogo” originario e ineludibile dell'evoluzione umana. Per i nostri antichi filosofi della Magna Graecia, ad esempio, (e qui mi riferisco sia ai ben noti Pitagora di Crotone, Empedocle di Agrigento, Parmenide di Elea che ai, forse, meno conosciuti ma altrettanto importanti Filolao di Crotone, Timeo e Nosside di Locri) l'umano, il divino e il naturale andavano considerati unitariamente, nei termini di un intreccio armonico. Tutto era sacro, per loro: il mondo, la vita. Mai avrebbero immaginato le storture e le distorsioni prodotte dal moderno nichilismo occidentale, ostaggio della tecnica, orientato al dominio dell'uomo sulla natura ridotta a materia. Ma, oggi, è possibile reagire, porre un argine a questa deriva materialista e maturare una coscienza che sappia riattualizzare quella tradizione di pensiero, greca e magnogreca, che aveva tra le sue categorie fondative i valori della vita? Naturium ci sta provando, disegnando la possibilità di un orizzonte “altro”, ecologico e sostenibile, per la modernità. L'agricoltura di oggi è “snaturata”, la ricerca scientifica è “snaturata”, l'economia è “snaturata”, gli stili di vita, l'alimentazione e i modelli sociali sono “snaturati”. Eppure, proprio nella nostra identità magnogreca, nella nostra memoria mediterranea e solare, sembra esserci la grande occasione per una rinascita che sia anche l'inizio di una grande svolta. Per la Calabria, per il Sud, per tutti noi. (01.07.2014)
Francesco Pungitore